Franco Cipriani: Finalmente sì asciuta incinta

  • La settimana scorsa Tony Mauro ci aveva dato lezione di bon ton con le sue argute riflessioni sui rapporti tra i due sessi. Stavolta è il turno di Franco Cipriani , coetaneo del Mauro e forse ancora più autorevole (fu protagonista, nel 1984, del film O’ surdato nnammurato , diretto dall’ Orson Welles napoletano Ninì Grassia ). Finalmente sì asciuta incinta (1993), una delle vette della poetica ciprianesca, esalta i ruoli principali che Madre Natura ha riservato alle donne: partorire e accudire i propri figli. La sua canzone è il grido di gioia di un aspirante pater familias cui la provvidenza aveva voluto finora negare le gioie della paternità, affrontando tra l’altro la vergogna sociale di non avere ancora messo al mondo il frutto dei propri lombi. Ora, finalmente, la sua compagna può guardare con un’aria diversa i negozi della Chicco . Rivoluzionario l’uso del lessico: fino a ora non si era mai ascoltata in una canzone la parola ecografia , mentre l’espressione “un altro cuore ti sbatte dentro” ci rimanda alla lirica crudezza di Pasolini . In tempi di fecondazione assistita, di mostruosità genetiche, di uomini sessuali che vogliono sposarsi tra loro e magari adottare un povero bambino sfortunato che se si presenta a scuola i compagni lo perculano dicendogli “Papà è ricchione” , Cipriani ci rammenta con la sua voce cristallina che i figli vanno fatti con l’antica e sperimentata tecnica dello zunghete zanghete, e che a furia di darci dentro cristianamente e mastellianamente prima o poi la cicogna busserà anche alle vostre porte.

    Commenti FB

    commenti


Commenti

  • Enzina il 20-10-2007 alle 17:42

    Il finale è la parte più bella. Rievoca i bei tempi di “Tante scuse”.

  • FRANCESCA80 il 20-10-2007 alle 19:17

    beh…giustamente…

  • Meemmow il 22-10-2007 alle 11:29

    Interessante l’inizio della canzone col carillon e le pulsazioni cardiache che ricordano “Time” dei Pink Floyd.
    Commovente il finale in cui moglie e marito sono alle prese con i sacchi della spesa pre-maman.
    Sicuramente una spanna sopra di “In te” di Nek.