Tonino ‘O Scienziato a luci rosse

E’ il 1993 e il grande Antonio Andreone, in arte Tonino ‘O Scienziato, è da poco divenuto un martire della libertà di espressione. Pochi mesi prima i carabinieri lo hanno arrestato e subito rilasciato perché una delle sue emittenti, Telesoccavo, aveva trasmesso un film a luci rosse per un intero sabato notte. Purtroppo il responsabile del palinsesto aveva lasciato la videocassetta in riproduzione automatica e se n’era andato a dormire: la domenica successiva tutti i napoletani che facevano zapping, magari per sintonizzarsi sulla Santa Messa, avevano involontariamente visto il pornazzo offerto da Tonino. Lo Scienziato non rinnega nulla, e in questo coraggioso monologo si scaglia contro Silvio Berlusconi, pochi mesi prima della nascita di Forza Italia, rammentando che il Cavaliere produceva film hard “per cazzi dei suoi” e li destinava al mercato cinematografico anziché a quello televisivo. Sostiene che l’ex ministro delle telecomunicazioni Oscar Mammì, “pecorone e scurnacchiato“, era solo un pupazzo nelle mani del Berlusca, e che la censura del porno in TV è frutto delle oscure manovre della Mediaset. Nel contempo, Tonino rivendica il valore educativo della pornografia (“il pornografico è un documento istruttivo“). Secondo Tonino un film hard può ravvivare un matrimonio in crisi, rappresenta un’ottima alternativa alla prostituzione e serve a debellare terribili malattie come l’AIDS. Concordiamo su tutto, naturalmente.

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