Il ciuccio di Pino Bottone e l’autocitazionismo neomelodico
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Reperto fine anni novanta del semisconosciuto Pino Bottone, cantante noto per aver firmato una versione partenopea di Asereje (che, nella reinterpretazione dell’artista, diventava Chiattulè in omaggio alle ragazze cicciose). Questo Ciuccio Rock è un caso unico di brano neomelodico tutto basato sulle citazioni. Partendo dal pretesto della scomparsa di un asinello, Bottone si chiede che fine abbia fatto l’animale ed elenca tutti i suoi colleghi più famosi: Alberto Selly, Mimmo Dany, Mimmo Taurino, Ciro Ricci, Mauro Nardi, Tommy Riccio, Gigi d’Alessio, Leo Ferrucci, Franco Ricciardi, Antonio Ottaiano, Maria Nazionale, Carmelo Zappulla, Franco Calone, Cinzia Oscar, Mauro Caputo. Lo fa sulle note di You never can tell, il classico di Chuck Berry riportato in auge da Quentin Tarantino in una celebre scena di Pulp Fiction. Dal metacinema tarantiniano alla metacanzone bottoniana, c’è un filo rosso che collega Hollywood alle sale di registrazione di San Giovanni a Teduccio.
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Ma ne vogliamo parlare delle mosse delle zendraglie? O_o
Il ciuccio l' ha preso Cicciolina.
Non è che la canzone sia un accenno di polemica avverso l'establishment neomelodico, tanto ostile al precedente "Uè Mammà o Ciuccio comm sta?" del Bottone?Il suo best sellers è quello.
Questo citazionismo mi puzza tanto di patetico tentativo di ingraziarsi i Big della canzone partenopea, in prospettiva di una particina nei cori di un'ipotetica versione neomelodica di "We Are The World".A parte questo, devo dire che pagherei per rivedere il video di "Chiattulè"
L'idea è bella, però. Tanto di cappello.
Attacca o' ciuccio addo' dice o' padrone!
la risposta cuozza a "cantautore piccolino" di sergio cammariere!
OH YESSS!finale da antologia.