Gennaro D’Auria – Catello chi è?


  • Tra le obiezioni più frequenti che gli sciocchi e gli ottusi amano muovere al Sommo Veggente Gennaro D’Auria, c’è quella che i nomi indovinati dal Maestro siano fin troppo comuni, che chiunque conosca un Antonio o una Maria e che pertanto il sensitivo spari a vuoto le sue cartucce. Proviamo a ribaltare la teoria di questi scettici della domenica, di questi pseudoilluministi farlocchi che poi magari sono i primi a venerare gli assorbenti di Natuzza Evolo o la carta da culo di Padreppio, partendo da questo consulto del 22 Settembre 2000. Il Gennarone è negli studi di Video Team Italia e la sua trasmissione va in onda subito dopo quella della subdola Rita Russo. Gli telefona una vegliarda dal marcato accento stabiese e, dopo i primi convenevoli, dalle carte spunta fuori il nome di un certo Catello. I detrattori di Gennaro D’Auria affermeranno che è impossibile che una signora di Castellammare di Stabia non conosca un Catello, così come un abitante di Portici non può non conoscere un Ciro e un abitante di San Pietroburgo non può non conoscere un Vladimir. Ma allora, perché la Castellona e il suo scimmiesco marito s’impuntano e giurano e spergiurano di non aver mai avuto a che fare con un Catello? E perché Gennaro D’Auria, anziché glissare e passare appresso come farebbero i furbetti, s’impunta sul nome di Catello e per tutto il corso della telefonata non fa altro che difendere la sua visione delle cose? Tutto ciò dimostra l’assoluta buona fede del Maestro, ed è la stessa voce della signora, al minuto 5:45, a dargli ragione a denti stretti. Ma lo scimmione, evidentemente intenzionato a sabotare la diretta gennarica, smentisce subito. Chissà quanto gli avrà passato sottobanco la vecchia bionda.

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Commenti

  • Letame il 24-03-2013 alle 22:28

    Come osano ?
    Anatema su di loro.