Le ultime tentazioni di Ed Wood

  • L’Ed Wood dei gloriosi anni cinquanta, quello che poteva vantarsi di aver firmato il peggior film di sempre (Plan 9 From Outer Space) è arcinoto, grazie anche alla cinebiografia-capolavoro di Tim Burton. L’Ed Wood del crepuscolo resta invece semisconosciuto: molti suoi film degli anni sessanta e settanta potrebbero essere scomparsi, altri invece rispuntano fuori per la gioia dei collezionisti. E’ da poco tornato alla luce questo Pretty Models All In A Row (1969), un film erotico ai confini dell’hard dove Wood, invecchiato e alcolizzato, è anche protagonista. Sebbene sia firmato da tale Joseph P. Robertson, il film è chiaramente opera di Wood. Nei panni di un vecchio sporcaccione che attira a casa giovani modelle con la scusa di un provino cinematografico, Wood dà il via libera a tutte le sue personali ossessioni, prima fra tutte quella del travestitismo (il regista, pur essendo etero, adorava indossare abili femminili). Il film è tutto un meraviglioso alternarsi di cazzeggi del nostro eroe e di orge simulate prive di ogni erotismo, con uomini e donne che si buttano su un lettone senza sapere esattamente cosa fare. Pretty Models All In A Row ha circolato anche con il titolo The love feast.

    Commenti FB

    commenti


Commenti

  • Chiappe allaria il 09-04-2008 alle 01:32

    Un culo alla quinta potenza.

  • Coq Baroque il 09-04-2008 alle 10:26

    che roba… quasi peggio dei nostri anni 70' (quasi)

  • meemmow il 09-04-2008 alle 13:44

    Povero Ed Wood, mi fa pena vederlo in questo autoflagellamento autoriale.E' molto più allegro quello burtoniano.

  • Verde natura il 09-04-2008 alle 14:07

    Forte la colonna sonora.Anche se invecchiato ed alcolizzato, Ed Wood non raggiunge mai lo squallore.Il bello è che è peggio della nostra roba italiana, degli anni settanta e di sempre.

  • Eraserhead il 09-04-2008 alle 12:44

    Peggio dei Vanzina no 😉

  • Verde natura il 09-04-2008 alle 15:20

    @ Eraserhead.
    Il “peggio” quando tocca queste vette è coraggioso e disinibito, ed è perciò libero ed eroico. Zan Zan!