Ma questo Marco Marfè è davvero così trash?

  • Auguri in anticipo a tutte le mamme con 9 mise (9 mesi) di Marco Marfè, vecchia canzone ancora inedita su Youtube nonostante lo spropositato culto che Internet sta dedicando all’autore del Fragolone. Il testo parla di una minorenne idiota che si è fatta mettere incinta dal primo tamarro, il quale ha preferito scappare via perché non si sente papà. La ragazza si sente strana, la taglia del seno aumenta, un nuovo fan di Marfè sta per venire al mondo e l’unico consiglio che il cantante riesce a dare all’imminente puerpera è “Parla con mammà, lei ti aiuterà“. Il tutto condito da mossettine che poco si addicono alla drammaticità del contesto, ma che nemmeno giustificano il clima di linciaggio mediatico riservato a Marco dopo il celebre provino a X-Factor. Dobbiamo essere sinceri: se Marfè non fosse diventato così noto e ricercato, una clip come questa non sarebbe mai apparsa su Trashopolis. Dopo aver presentato in esclusiva autentici capolavori trash come ‘A guagliona da’ Smart di Giuseppe Junior, ‘O panaro ‘e droga di Luca Vignati, Fà come fossi mia moglie di Peppino Di Bernardo, Voglia ‘e fà ammore di Antoine, Giggino ‘O Bello della Piccola Anna, ‘O Capoclan di Nello Liberti e un fantastiliardo di altri superclassici, l’opera di Marfè ci sembra ben poca cosa in termini di culto. Siamo di fronte a un giovane neomelodico simile a tanti altri, additato come esempio di gaffeur da quella stessa platea che magari apprezza e stima i vari Raffaello, Alessio e Rosario Miraggio. Proviamo un po’ a leggere i commenti su Youtube o su Facebook alle varie performance di Marco: “stu strunz e merd, solo grezze x Napoli…“; “faj prpr skifo.. ke vergogna. vatti a fare una psioterapia, a parlare bene! scemo!” “ma kist e proprij strunza …….ua saj komm pariass ij ku kist o mttess ncrocij“. Delle due l’una: o siamo di fronte a Umberto Eco che sta parodizzando il linguaggio del Placito Cassinese, oppure chi stupra in modo così atroce la sintassi e l’ortografia difficilmente rappresenta l’ascoltatore medio di Brel, Battiato e Leonard Cohen. Marfè vale quanto un qualsiasi Marco Carta, ma Mediaset ha deciso di affidare a uno il ruolo dello scemo del villaggio, all’altro il ruolo del giovane di talento che vince Sanremo.

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Commenti

  • chichirinella il 09-05-2009 alle 17:27

    Niò!

  • Gargaroz il 09-05-2009 alle 17:36

    Un analisi corretta e profonda? Lui, andando su Rai2, non ha fatto nient'altro che mettere in mostra un mondo che, per chi abita in Campania, è un mondo straconosciuto. Cosa ha di diverso lui da un Alessio, da un Raffaelo, da un Piccolo Anthony o altra gente di questo calibro? Questo tizio non ha nulla di trash, ma ricalca, essendolo, perfettamente l'ideale del cuozzo tammarro che affolla, purtroppo, la nostra regione.Riguardo i commenti, è inutile aggiungere altro, il classico esempio del bue che chiama cornuto l'asino.

  • Dario il 09-05-2009 alle 18:01

    nelle "mosse" richiama un pò Saughelli, un pò Giuseppe Jr…ma Marfè è una latrina e non sarà mai degno di simili geni.

  • PeterMitteroefer il 09-05-2009 alle 18:21

    CiruzzoAscione : MarioLuzi = MarcoMarfè : LucioBattisti L'EQUAZIONE RENDE MEGLIO IL CONCETTO

  • Kuros il 09-05-2009 alle 18:26

    Capisco il vezzo autoriale di attaccare nomi e cognomi, ma si scrive Mitterhofer.

  • verde natura il 09-05-2009 alle 18:32

    PURTROPPO Marfè non è alla bassezza.

  • Cammelo il 09-05-2009 alle 20:51

    a me piace.

  • PeterMitteroefer il 09-05-2009 alle 22:44

    @KulosE chi è?

  • Anonymous il 09-05-2009 alle 23:41

    Questa velleità di ergersi a giudici di ciò che è trash e ciò che non lo è non mi è piaciuta per nulla: i talentshow della tv generalista entrano a pieno titolo nell'ambito del trash, e se un Marco Carta rappresenta la versione più attenuata di uno stesso modello (la prima tappa di una discesa verso gli abissi dell'indecenza) bisogna accettare che solo chi una certa profondità l'ha raggiunta entri nel novero del trash staccandosi dal resto della marmaglia. A mio parere Marfè con la sua mimica facciale e la sua gestualità improponibili entra a pieno merito in questo ambito, che poi non sia nell'olimpo è un discorso diverso.ciaoJerome7

  • En il 10-05-2009 alle 04:04

    condivido in pieno.

  • Calvino il 10-05-2009 alle 04:46

    @ PeterMitteroefer (senza l'acca)Sai fare i conticini?

  • Jacksilver il 10-05-2009 alle 14:17

    ha una camicia da antologia.per non parlare dei capelli.

  • Basta Con La Droga il 10-05-2009 alle 19:16

    Volevo solo dire "Complimenti per il restyling".

  • anonimo del kaiser il 11-05-2009 alle 17:49

    Mah… sarà per via della frequente esposizione mediatica e conseguente rottura di palle, ma il fenomeno Marfè non mi appassiona più di tanto.

    L’episodio di X-Factor (i cui provini sono ormai una vetrina per tutti quelli che non prenderebbero nemmeno al circo) fu eclatante, sconcertante ed esilarante al tempo stesso, mentre le successive ospitate sono il frutto del lavoro di persone furbi, addetti del mestiere abili ad esaltare la genuina tamarragine del personaggio. Il che penso tradisca l’essenza stessa del trash: l’inconsapevolezza di esserlo.

    Il trash non si costruisce a tavolino, ma è l’autentica espressione di una forma mentis antitetica a quella di qualsiasi persona dotata di buon senso; laddove per il tamarro un atteggiamento, un capo di abbigliamento, o semplicemente un modo di pensare è figo e motivo di facili entusiasmi da condividere cum similibus, per chiunque altro risulta invece ridicolo, patetico ed è, talvolta, fonte di notevole imbarazzo. In altri termini, irrimediabilmente trash.

    Ben vengano, quindi, per il nostro diletto, le pose fescion, gli occhialoni e i pellicciotti dei vari Alessio e Raffaello, con la loro inoppugnabile convinzione di essere dei “fresconi”, o le gesta criminali dei vari contrabbandieri e carcerati, narrate come fossero epiche imprese compiute da paladini dei più nobili ideali. Purchè restino nella nicchia da loro stesi costruita…

    Questo è il vero trash, di cui il buon Kuros è strenuo ed egregio divulgatore.
    Per Marco Marfè credo valga un tipico esempio/luogo comune applicato spesso alla musica: da “indipendente” era piuttosto credibile, poi ha ceduto alle lusinghe del mercato, e si è sputtanato.

  • Kuros il 11-05-2009 alle 19:57

    Il provino di X-Factor fu “eclatante” e “sconcertante” perché la Ventura e compagnia bella avevano deciso di mettere in difficoltà il ragazzo e di presentarlo al pubblico come un fenomeno da baraccone. Le gaffe di Marco Marfè furono enfatizzate dai primi piani della presentatrice sghignazzante e il provino fu montato ad arte per mettere in evidenza tutti i punti in cui il cantante risultava più vulnerabile. Con questi presupposti, la stessa figurimmerda l’avrebbero fatta non solo tutti gli altri neomelodici alla Alessio o alla Raffaello, ma qualunque tronista, qualunque amico della De Filippi e qualunque concorrente a un reality. Il famigerato provino di X-Factor mi ricorda il cinegiornale di “Io la conoscevo bene”, con Stefania Sandrelli ridicolizzata da una regia che le fa ripetere a una macchinetta “Non so, speriamo!”. Solo che nel film di Pietrangeli la Sandrelli si buttava giù dal balcone, mentre Marfè ha fatto i soldi.

  • PeterMitteroefer il 11-05-2009 alle 23:09

    @CalvinoArò si asciut?

  • Calvino il 12-05-2009 alle 00:50

    @PeterMitteroeferLo chiederò alla cicogna. E tu, da dove vieni? Il tuo gaelico è impeccabile.

  • anonimo del kaiser il 11-05-2009 alle 23:22

    @Kuros
    A scanso di equivoci, per quanto io ormai non faccia mistero che l’escalation mediatica del Fragolone non mi diverte più di tanto, non sono di certo fra quei muccusielli ipocriti e sgrammaticati che manifestano la loro “non simpatia” (chiamiamola così) apostrofandolo in malo modo come se Marco Marfè avesse fatto del male alle loro famiglie o a loro stessi.

    E’ vero che se al posto suo ci fosse stato uno qualsiasi dei pupazzetti da te citati, sarebbe stata la stessa cosa (credo che lo stesso Marco Carta condivida lo stesso livello di tamarragine e ignoranza). Tuttavia, nonostante la detestabile spocchia della Ventura, credo che il provino avesse tutte le carte in regola per suscitare comunque ilarità e perplessità: abbigliamento (sempre per la serie “guarda come sò frishc”), scelta del brano (con tutto il rispetto per Pupo), e interpretazione del suddetto con inflessione forcellana.

    La Ventura poi ha fiutato il “talento” e ha messo il dito nella piaga martellando il povero Marfè sulle sue lacune linguistiche (fingere di dargli un’altra possibilità con un brano in inglese era come sparare sulla croce rossa), ma credo che di punti vulnerabili ce ne fossero ugualmente abbastanza.