Gli affari di famiglia di Brunella Gori

  • Vi presentiamo Hanno portato spia a mammà, un inestimabile reperto datato 1997 della neomelodica Brunella Gori. Un’avvincente storia di sospetti, tradimenti e zandragliate, con un anonimo delatore che, anziché rivolgersi direttamente alla diretta interessata, va a informarne la mamma. La cantante non sa se prestare fiducia alla soffiata, e decide di mettere sotto torchio l’innamorato per carpire la verità. Pianifica anche una possibile rappresaglia: far arrevotare il vicolo dove abita e picchiare la sorella del cornificatore qualora dovesse mettere il becco nella questione. Due cose saltano agli occhi. La prima è che a Napoli un appiccico tra fidanzati non può restare una questione personale, ma finisce inevitabilmente per coinvolgere parenti di primo, secondo e terzo grado. La seconda è la natura peccaminosa del Vomero, il quartiere chic dove il fedigrafo porta la sua troietta a bordo di una Cinquecento nera. L’adulterio diviene ancora più grave se consumato in una zona “altra”, in un nido di perversioni che rammenta la Yoshiwara della Metropolis di Lang. La Gori e il drudo suo abitano infatti in un vicolo (le architetture alle spalle della mamma ricordano però le periferie degradate di Ponticelli, Scampia o Secondigliano), e lo spostamento verso Vomero non è solo una questione di spazi, ma un modo di rinnegare la propria identità culturale e antropologica. Sembra quasi di varcare il Ponte di Brooklin per passare dalla proletaria Brooklyn alla sofisticata Manhattan. La contrapposizione tra il Vomero e i quartieri popolari, del resto, era stata evidenziata nel fondamentale Fotomodelle un po’ povere di Gigi D’Alessio, quando il cantante era fiero di ostentare la sua natura ruspante di cuozzo e non si atteggiava a erede di Baglioni: “Si tu ‘o Vommero già tiene / chi te vuo’ nu sacco ‘e bene / chesta sera me trattengo /che guaglione mieza a Sanità” (“Se tu hai già chi ti vuole tanto bene al Vomero, stasera mi trattengo con le ragazze della Sanità“).

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    25 Giugno 2009

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  • Zì 'Nton il 25-06-2009 alle 13:17

    Perché hai nominato Gigi D'Ascella, perché?Non ce n'era bisogno, c'eravamo già capiti con Brooklyn e Manhattan.T'agg schifat. Non peggio di D'Ascella, ma sei a buon punto.Ora avrò i conati di vomito per tutto il giorno…Zì 'Ntonio.

  • Chiappe Allaria il 25-06-2009 alle 20:06

    IL cuozzo doveva cornificarla in una zona più desolata, per esempio a Villaricca.

  • Gianni il 26-06-2009 alle 02:00

    E al cane del cuozzo cosa spetta?

  • Anonymous il 26-06-2009 alle 12:43

    La cosa migliore è il contegno della madre nel ricevere la notizia!