Famiglie, io vi odio! Focolari chiusi, porte serrate; geloso possesso della felicità!

  • Depravazioni di normali famiglie italiane, opera giovanile del maestro dell’antiporno Roy Parsifal. La maturità artistica non è ancora pienamente raggiunta (piuttosto insopportabile risulta la musica di accompagnamento in stile soap opera, di sicuro imposta dalla produzione), ma l’intento parsifaliano di trasfigurare l’hardcore nella critica sociale è già evidentissimo. Nella figura della donna matura Parsifal riesce a fondere due archetipi autoritari: quello della madre e quello del capufficio. Il giovane, che ha deciso di lavorare nell’azienda di famiglia per sfuggire al precariato, deve pertanto confrontarsi sia con il tabù dell’incesto che con il dramma delle molestie sul lavoro. Con una geniale scelta di regia, Parsifal evoca anche i fantasmi dell’educazione scolastica, simboleggiati dalla cartina geografica appesa nell’ufficio della donna. Un ufficio che tra l’altro non somiglia tanto a un ufficio, quanto alla biblioteca di una casa medio-borghese (che l’autore allude alla prepotenza della cultura ufficiale?). Certo, l’autore è ancora nella sua fase anarco-marxista, che con il tempo diverrà il disperato nichilismo della tetralogia delle mamme incestuose; ma chi vuole comprendere fino in fondo capolavori come La lezione di mamma non può esimersi dalla visione di questo film.

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Commenti

  • Saamaya il 18-06-2010 alle 19:18

    Què mala educaciòn!

  • Trashopolis ti vogli il 18-06-2010 alle 20:32

    …non discutere, ubbidirmi!

  • mercuzio il 19-06-2010 alle 19:06

    zioscan, perché roy parsifal insiste col tema dell'incesto e invece non affronta quello delle molestie delle capoufficio sul luogo di lavoro ? /=