Stefano Tacconi – Ho parato la luna

  • Siamo sempre nel 1990, l’anno dei mondiali italiani già narrati da Cicciolina e Moana Pozzi. L’attesa per lo storico evento è sentita da Stefano Tacconi, all’epoca portiere della Juventus e sostituto di Walter Zenga sulla panchina della Nazionale (panchina dalla quale il buon Tacconi non si schioderà per tutto il mondiale). Un po’ per autopromuoversi, un po’ per realizzare un amarcord a metà tra Fellini e Bergman, il bravo portiere scrive e interpreta Ho parato la luna, incredibile film autobiografico nel quale Tacconi, durante un lungo viaggio in treno, si abbandona ai flussi della memoria. Ecco perciò la canzoncina Frulla il mondo che il campione cantava da bambino arrampicandosi sugli alberi; i pomeriggi in riva al fiume con gli amici; la rievocazione dei prestigiosi risultati scolastici conseguiti dallo sportivo; le riflessioni sparse di Tacconi sulla vita, l’universo e tutto quanto. Un consiglio: osservate bene la scena in cui Tacconi concupisce la bonazza in treno e si chiede “Chissà se mi conosce? Magari odia il calcio!”. Una sequenza decisamente anacronistica per i tempi attuali, con tutte le aspiranti veline che oggi venderebbero l’anima pur di accaparrarsi un terzino qualsiasi.

    Edit: sul forum bianconero J1897 ci informano che Tacconi adolescente è interpretato da Davide Micillo, all’epoca nel vivaio della Juve. Oggi Micillo è il portiere del Novara.

    Commenti FB

    commenti


Commenti

  • Meemmow il 01-12-2007 alle 15:18

    Quale onore aprire i commenti a questa bizzara opera calcistico-biografica di Tacconi.
    Se l’infanzia del portiere è tutto sommato felliniana, con la donnona traballante che inutilmente cerca di fustigare i monelli che adorano rotolarsi nel fango e salire sugli alberi cantando agghiaccianti filastrocche, non ho ahimè riscontrato alcun chè di bergmaniano nell’adolescenza e nella maturità del protagonista.
    La regia, come la sceneggiatura, si prestano all’estetica videotelevisiva e questo snatura il folle progetto dell’ex bianconero, ma portiamo lo stesso pazienza nel goderci questi intensi otto minuti e mezzo del video.
    La mia scena preferita: la sospensione di 15 giorni per aver rubato, cucinato e mangiato la lepre della dispensa scolastica.
    La Montessori si starà rivoltando nella tomba.

  • Harakiri il 01-12-2007 alle 15:41

    Voglio vedere un film sulla vita di Iezzo

  • Kuros il 01-12-2007 alle 15:46

    @ meemmow
    Bergman non è tanto presente nelle scene dell’adolescenza, quanto piuttosto nell’uso dei flashback e delle riflessioni filosofiche fuori campo, che fa tanto “Posto delle Fragole”. Per quanto riguarda Fellini, al di là della donnona e delle sequenze dell’infanzia, non dimenticarti che il mai realizzato “Viaggio di G. Mastorna” si svolgeva proprio su un treno.

    @ Marcello
    Iezzo ha girato: “Non ho parato la luna”.

  • Harakiri il 01-12-2007 alle 17:46

    Certo che i tifosi della juve sono dei veri duri…

  • FRANCYxxx1980 il 01-12-2007 alle 15:50

    Che roba strana, in alcuni punti, quelli dell’infanzia, sembra Cannibal Ferox!!!Ahah!

  • Calvino il 01-12-2007 alle 16:00

    Le scarpe vecchie ,la lepre rubata, le scarpe nuove appese al portabagagli dol treno…Mi sembra la Basilicata del dopoguerra.Però ,non mi trovo. In quale cazzo di scuola superiore hanno la lepre nella dispensa?Forse ciò riguardava il TESORO del preside? Sono convinto che Tacconi stesse sperimentando una nuova forma di neorealismo psichedelico,dove poter incorniciare il proprio quoziente intellettivo.

  • Michele Olivo rulez il 01-12-2007 alle 16:18

    Comunque Kuros guarda che su trashopolis ci sono anche tifosi juventini(tipo me)
    Cmq è vero,è molto psichedelico questo film!

    Forza Juve!

  • Kuros il 01-12-2007 alle 18:27

    @ Michele OlivoVabbè, Michele, ma è naturale che a Salerno tifiate Juve. Sia perchè la Salernitana è, oggettivamente, una munnezza, sia perché non potendo sconfiggere il Napoli con la vostra squadra di paese, vi affidate a una squadra più blasonata…

  • Verde natura il 01-12-2007 alle 17:01

    Mentre Tacconi era alle sue prese cinematografiche, Walter Zenga conduceva ,in compagnia di quel pesce bollito di Roberta Termali, una trasmissione calcistica su Odeon TV ,chiamata “Forza Italia”.La sigla iniziale era “L’italiano”di Toto Cutugno.Ah, gli anni ’90!

  • ciccillo cantatore il 01-12-2007 alle 20:35

    Non metto parola sulla critica del capo(dibomba) Kuros, ma vorrei far notare a tutti che la prima parte sulla infanzia di Tacconi ricorda molto da vicino la scena iniziale di “2001: Odissea nello spazio” però senza l’intelligenza progressista delle scimmie (ma con le lenzuola della chiattona).

    La scuola è PALESEMENTE quella di Lamù ed Ataru Moroboshi (ormai pericolante e disastrata per ovvi motivi e senza Sakura e Sakurambo).

    Il preside rappresenta il potere meschino ed ammuffito che non può arrampicarsi sugli alberi e frullare il mondo come fa il Tacco.

    La donna del vagone è caduta per errore da un video di Samantha Fox di tre anni prima: si capisce dalla pettinatura e dagli orecchini che sono di un raro ORRORE.

    Manca (maledetti censori) la scena della lepre rubata che si inguacchia nel fango con Tacconi prima di essere mangiata.

    La scena degli scassacazzi rivela infine il significato reale dell’intero film…

    Come al solito comunque… IMPRESSIVE!!

  • prostata il 02-12-2007 alle 04:32

    Il mio sogno da adolescente invece era quello di vedere questo film. Anche secondo me Tacconi ha inconsapevolmente inaugurato un nuovo genere, e se avesse giocato lui invece di Butterfly Zenga, chissà…

  • Immutator Mirabilis il 02-12-2007 alle 11:46

    Tacconi è il figlio di Dio. Il manifesto ideologico dell'Opera è che Tacconi sia l'alter Christus, il secondo redentore giunto in Italia nell'anno giubilare dei mondiali. Lo sguardo del giovane Tacconi guarda alla luna e richiama le parole del Maestro: "io non sono di questo mondo". Il richiamo al fango rimanda alla piscina del tempio ove il Maestro, sputato sul fango, ridiede la vista al cieco. Il programma ideologico è poi esplicito quando è lo stesso Stefano a paragonarsi al Messia: "nell'anno dei mondiali avrò 33 anni, come Gesù… speriamo di non finire in croce!". Insomma, io speriamo che me la cavo. Nell'episodio rattuso Tacconi afferma "Con quello sguardo questa mi manda al diavolo": chiara allusione alle tentazioni demoniache subite nel deserto. "I soldi sono del diavolo" sentenzia Tacconi al preside anche qui richiamo alle tentazioni.

  • Cicciobomobocannonni il 02-12-2007 alle 12:19

    Al diavolo? Confidavo nell'intelligenza del Tacconi dal momento che con quello sguardo la ragazza non lo manda al diavolo ma un pò piu avanti di quel paese.

  • Immutator Mirabilis il 02-12-2007 alle 10:41

    Peccato per la perdita dell’audio alla scena del controllore con la faccia di zoccola: “Signorina la stanno importunando?” E lei risponde “purtroppo no! ? il decimo scompartimento che cambio, ma ancora niente”. Gi? nel 1990 non c’erano pi? gli uomoni di una volta.

  • chiara il 07-05-2008 alle 17:24

    Io il film di Tacconi lo conosco molto bene, visto che era il mio mito da bambina,l’ho comprato e visto e rivisto….anzi lo so anche a memoria…”dicono che sono pazzo perchè dico quello che penso, perchè mi piace rischiare, alla lunga ne vale la pena IL VERO RISCHIO E’ NON RISCHIARE””TUTTI ABBIAMO UNA LUNA DA PARARE, CON L’IMPEGNO, IL SORRISO E UN PO’ DI FANTASIA NON CI SARA’ DIFFICILE RAGGIUNGERLA” ahhhhhhhhhhhh che mito, trovarne ora di persone così!

  • […] Tacconi, per la regia di Ornella Barreca. Ci eravamo occupati di siffatto capolavoro già in un vecchio post di Trashopolis, ma in quel caso avevamo presentato solo alcune sequenze. Stavolta vi molliamo […]