Supermaggiorate contro la brutalità poliziesca

  • Riecco le cattive ragazze del cinema di Elizabeth Starr, già acclamata cantrice delle pornostar aliene. Stavolta il film si chiama Busted! (2004) ed è una variante del genere women in prison, glorioso filone della sexploitation che include titoli come Io monaca per tre carogne e sette peccatrici, Violenza in un carcere femminile, Emanuelle fuga dall’inferno e persino lo splendido Femmine in gabbia (1974), esordio del grande Jonathan Demme. Pur sconfinando nell’hardcore, Elizabeth Starr sembra molto più interessata a narrare le dinamiche di sopraffazione della polizia statunitense che a dare soddisfazione ai segaioli. Le tette giganti delle protagoniste smettono pertanto di essere elementi di conciliazione, simboli materni e consolatori camuffati da icone erotiche, per assumere un valore politico e morale. Dalle turgide poppe delle bad girls emerge perciò un grido di ribellione, un inno all’anarchia e alla sommossa, che dovrebbe rappresentare un punto di riferimento per le attuali politiche di sinistra. La rivoluzione può partire anche da un capezzolo.

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Commenti

  • Cicciobombocannonier il 02-02-2008 alle 01:16

    Hasta la tetta siempre!

  • Verde natura il 02-02-2008 alle 01:31

    Ancora bomboloni alla crema?Il polizziotto mi ha fatto pensare a Facciaditopo,quello che si faceva Concetta mobili

  • calvino il 02-02-2008 alle 01:37

    Mandiamole tutte al Femina,a tormentare gli assessori democristiani.

  • Harakiri il 02-02-2008 alle 12:06

    x calvinoPoverette, le vuoi mandare da quei pippaioli di Varriale e Simeone?

  • Anonymous il 03-02-2008 alle 01:30

    Questa me la stavo perdendo.Tette giganti aliene, tette giganti comuniste,mo voglio vedere gli altri partiti.

  • gennaro 48 il 02-02-2008 alle 23:37

    @anonimo
    kuros promette anche le tette giganti a forma di svastica!