Quant’è bella giovinezza

Riprendiamo in anticipo le trasmissioni, grazie al solerte intervento degli amici di Computer Net che hanno sistemato il PC di Kuros in tempi record (essi sanno benissimo che quando Kuros ha problemi col computer si trasferisce in pianta stabile nel loro negozio a rompere i coglioni). Oggi è di scena Mario Carusiello, cantante puteolano della vecchia scuola, tutto struggimenti di cuore, patemi d’animo, tradimenti e vendette. Nel brano N’fame l’artista si scaglia contro una donna infida. Se a uno sguardo distratto la canzone può sembrare la solita storia di corna, cornecchie e cornacchie, un’analisi più attenta ci rivela che siamo di fronte a una situazione quasi indecifrabile, come nella Marienbad di Resnais. L’anziano Carusiello, infatti, inizia rinfacciando all’innamorata fedigrafa di avergli “distrutto la gioventù“. Poiché la signora che vediamo nella clip è giovane e piacente, quanti anni avrà avuto ai tempi della relazione con Carusiello? “Mi hai dato solo lacrime e dolore, e questa volta a piangere sei tu“. Perché la donna piange presentandosi a Dio? Sta per sposarsi e non è felice? Oppure, come il Manfredi dantesco, rimette l’anima piangendo a quei che volentier perdona? “Questi tuoi occhi non hanno mai pianto, nemmeno il giorno che l’organo in chiesa suonava per noi l’Ave Maria“. Allora Carusiello e la donna erano stati sposati? Ma, se la donna stesse per sposarsi di nuovo, non potrebbe farlo in chiesa senza una dispensa della Sacra Rota. Trattasi di matrimonio rato e non consumato? Considerata la differenza d’età, la cosa potrebbe essere probabile, ma a questo punto cosa avrebbe da recriminare Carusiello? In ogni caso, il numero di cellulare di Carusiello è nel videoclip. Noi siamo dei timidoni e ci manca il coraggio, ma se volete chiamare l’artista e chiedergli un po’ di chiarimenti non esitate.

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